Bastano 45 minuti al giorno

Una volta diventati grandi ci capita di pensare, non senza qualche rimpianto, che sarebbe stato bello seguire quella passione nata da piccoli. Studiare, ad esempio, uno strumento. Ma quando ci risvegliamo a quaranta o cinquant’anni, questi pensieri li scacciamo via come una “sciocchezza passeggera”. Ormai è tardi, ci diciamo. Ma è davvero così? Esiste un’età in cui non si può più imparare a suonare uno strumento musicale?

Assolutamente no“. A dirlo è il pianista inglese James Rhodes, un musicista a cui Bach ha letteralmente salvato la vita. James ha pubblicato un manuale, intitolato “How to Play Piano” (per ora soltanto disponibile in lingua inglese) che invita a non abbattersi, e iniziare a suonare uno strumento a qualsiasi età. Con la promessa di imparare a suonare, partendo da zero, anche un pezzo di Bach, in sei mesi.

L’ostacolo più grande, per chiunque, è sempre l’esercizio, la pratica. Vista come una noiosa routine. Ma bisogna invertire il punto di vista, suggerisce Rhodes, e trasformarlo in momenti di profonda concentrazione e meditazione

“Viviamo in un’epoca in cui la gratificazione è istantanea e ci porta a guardare, e aspettarla, sempre al di fuori di noi”. Dobbiamo smettere per un attimo di pensare alla musica come a un premio, nell’attesa di una gratificazione esterna:
il benessere che traiamo dall’imparare a suonare si irradia dentro di noi, e basta. Bisogna ritrovare la passione di fare le cose per il semplice gusto di farle, per noi stessi e per la nostra felicità.

Rhodes ci tiene a precisare che dopo aver letto il suo libro non si sapranno eseguire pezzi di Rachmaninov o Chopin. Bach in questo senso è un ottimo compromesso. Il libro è soltanto un inizio, ma la soluzione è tutta nell’approccio iniziale, per poi continuare la pratica con un insegnante.

Il tempo per praticare è necessario, ma dobbiamo saperlo gestire visto che ne abbiamo poco, tra lavoro e impegni vari. Bastano 45 minuti al giorno impiegati bene, assicura Rhodes, per incrementare le proprie abilità. 45 minuti al giorno, sei giorni su sette, per sei mesi. Non serve studiare le scale o gli arpeggi (all’inizio), il metodo migliore è cominciare da un pezzo che ci piace e suonarlo, suonarlo, suonarlo. Arriverà poi il momento in cui scopriremo con curiosità e passione come è “costruito” il brano.

In conclusione, dice Rhodes in questo articolo di BBC, l’unica risposta ai rimpianti è quella di fare le cose, non importa a che età, basta sapere come impiegare il proprio tempo. Non conta la quantità, ma la qualità. E la maturità anagrafica in questo ci aiuta tantissimo a capirlo.

Rhodes ci tiene a precisare che dopo aver letto il suo libro non si sapranno eseguire pezzi di Rachmaninov o Chopin. Bach in questo senso è un ottimo compromesso. Il libro è soltanto un inizio, ma la soluzione è tutta nell’approccio iniziale, per poi continuare la pratica con un insegnante.

Il tempo per praticare è necessario, ma dobbiamo saperlo gestire visto che ne abbiamo poco, tra lavoro e impegni vari. Bastano 45 minuti al giorno impiegati bene, assicura Rhodes, per incrementare le proprie abilità. 45 minuti al giorno, sei giorni su sette, per sei mesi. Non serve studiare le scale o gli arpeggi (all’inizio), il metodo migliore è cominciare da un pezzo che ci piace e suonarlo, suonarlo, suonarlo. Arriverà poi il momento in cui scopriremo con curiosità e passione come è “costruito” il brano.

In conclusione, dice Rhodes in questo articolo di BBC, l’unica risposta ai rimpianti è quella di fare le cose, non importa a che età, basta sapere come impiegare il proprio tempo. Non conta la quantità, ma la qualità. E la maturità anagrafica in questo ci aiuta tantissimo a capirlo.

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