Eduardo Notrica

Dopo una vita legata alla coralità sono felice di continuare a vivere la musica con la stessa passione, dedizione e trasparenza del primo giorno. La choraliter è diventata per me molto più che una vocazione, un mestiere, un lavoro. Tutte le fasi del percorso verso la musica vocale continuano a essere per me momenti di un fascino senza paragone: la lunga ricerca, la progettazione, lo studio individuale di un repertorio; e poi la trasmissione al coro della mia visione attraverso le prove e la successiva cristallizzazione artistica in un concerto. Dimentico immediatamente la fatica di questo percorso grazie all’energia che nasce dallo scambio artistico e personale con i cantanti, la loro sorpresa e la nostra condivisa motivazione.

Il momento magico dell’intonazione, la scoperta imprevista di un fraseggio e l’attimo in cui un brano prende forma da un gruppo di note sparse diventando musica, sono momenti che acquistano un senso soltanto attraverso l’empatia con un gruppo di persone che ha un obbiettivo comune: cantare in coro.

Da vari anni la collaborazione con bravi professionisti della vocalità ha fatto sì che la qualità del timbro del coro sia diventata un punto centrale del lavoro.

Ho sempre pensato ai week-end corali come una parte fondamentale della mia proposta. Si tratta di veri ritiri musicali durante i quali, oltre all’arduo lavoro sulla vocalità e l’approfondimento dei nuovi repertori, si creano le basi della convivialità e della condivisione di una particolare visione artistica.

La lunga esperienza mi ha aiutato a chiarire le mie priorità: qualità musicale,  ricerca di repertori nuovi e stimolanti,  produzione di eventi concertistici validi e curati fin nel minimo dettaglio e soprattutto la condivisione con i miei cantanti del piacere di cantare in coro.
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